di Giulia Rodano e Massimo Torelli*
C’è una “questione italiana” che riguarda la sinistra politica: l’Italia è l’unico paese d’Europa dove non c’è una forza della sinistra in grado di esprimere una rappresentanza adeguata ad ogni livello e di contare nella politica nazionale. È il risultato anche dei nostri fallimenti politici ed organizzativi, c’è poco da fare. Le ultime elezioni europee hanno certificato impietosamente questo stato di fatto. E la situazione in questi mesi non è cambiata.
Noi non abbiamo mai considerato il governo Conte 2 un governo “di cambiamento”, né tanto meno “costituente”. Ma ne abbiamo considerato la nascita un argine necessario ai propositi di Salvini che si era spinto a chiedere per sé “pieni poteri”, senza pregiudizi sulla sua capacità di mettere in sicurezza la Costituzione approntando una legge elettorale proporzionale senza sbarramento e di dare qualche segnale di discontinuità su alcuni capitoli, come i Decreti sicurezza e la politica economica.
Ma il suo debutto è stato macchiato dal taglio del numero dei parlamentari, contro il quale siamo impegnati a sostegno al NO nel prossimo referendum costituzionale. E la legge elettorale proporzionale rischia di essere contraddetta da soglie di sbarramento e listini bloccati. Ancora sono in vigore i devastanti Decreti sicurezza, ancora si sta perseverando sul terreno dell’autonomia differenziata.
Nondimeno, in questi mesi le piazze hanno mostrato una straordinaria vitalità, si sono riempite di giovani che “pretendono” la salvezza del pianeta, di donne che “reclamano” la loro libertà, di lavoratori e lavoratrici che “rivendicano” i loro diritti, di cittadini che “chiedono” una buona politica. Interrogarsi su come mai sia e sia stato così difficile rispondere a queste piazze e a questa rinnovata voglia di politica può essere un buon inizio per colmare il vuoto determinato dall’assenza di una sinistra politica in Italia.
Da qui intende partire l’associazione “Per la Sinistra, per un’altra Europa”, costituita per iniziativa di un gruppo di militanti della sinistra che hanno contribuito a dar vita all’esperienza di Altra Europa con Tsipras. Il debutto dell’associazione è previsto a Roma per il prossimo 7 febbraio con un confronto con rappresentanti dei movimenti che hanno occupato le piazze italiane nell’ultimo periodo e con interlocutori che si pongono il tema della voglia di politica di queste piazze.
L’associazione non è stata costituita per finalità elettorali momentanee, ma con la convinzione della necessità di un luogo e un lavoro per contribuire alla riflessione per contribuire alla costruzione di una soggettività politica nuova ed organizzata. Con un respiro fortemente europeo, in un quadro di relazioni con il Partito della sinistra europea e le forze d’alternativa, capace di avanzare idee nuove e rilanciare le lotte per un’alternativa al neoliberismo, di società, per il superamento del modello economico dominante che produce disuguaglianze e riproduce intollerabili forme di sfruttamento del lavoro, che distrugge l’ambiente.
Siamo d’accordo con lo stimolo sferzante di Norma Rangeri, quando dalle colonne del manifesto sottolinea che “non esiste un destino cinico e baro che obblighi la sinistra in Italia a sopravvivere all’insignificanza impedendole di tornare a vivere e a contare”. È una constatazione vera ed un’esortazione che vogliamo raccogliere.
Vogliamo farlo anche continuando a lavorare sulla dimensione europea con personalità ed intellettuali della sinistra del Continente, che vedranno l’avvio il prossimo 14 febbraio a Milano con la presenza dell’ex ministro delle finanze greco Euclid Tsakalotos.
Al tema della soggettività politica (perché necessaria, come farla, come dovrebbe funzionare) sarà dedicato, invece, un lungo percorso di confronto, approfondimento e ricerca che avvieremo in una giornata di lavoro a metà marzo. Lo consideriamo la nostra principale finalità.
*Associazione “Per la Sinistra, per un’altra Europa”
da Il manifesto del 22/01/2020