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Metti in Circolo il Pittore

Cara e Caro Democratico,
la Riforma Gelmini colpisce ancora. Questa volta a pagarne le conseguenze è l’insegnamento della Storia dell’Arte.
Ad oggi questa è la situazione dell’insegnamento dell’arte nelle Scuole italiane:
“nei Professionali c’erano dalle 2 alle 4 ore a settimana per tutti e cinque gli anni nei corsi di grafica, in quelli di moda e di turismo, e negli ultimi due anni dell’indirizzo alberghiero/turistico. Adesso? Zero. Mentre sono rimaste due ore a settimana di storia dell’arte nel triennio dell’istituto tecnico turistico – non un’eliminazione completa dunque, ma una riduzione: prima in questi istituti l’arte c’era per tutti e cinque gli anni.
L’insegnamento della Storia dell’Arte non accarezza quindi il percorso di studi di oltre metà degli studenti italiani, ovvero quelli iscritti a Istituti Professionali e Tecnici. Il percorso di studi dovrebbe invece tendere alla comprensione e all’analisi del nostro patrimonio artistico, principale fonte di ricchezza del nostro Paese.
 
Ma anche passando ai Licei Italiani, gli effetti della Riforma Gelmini sono evidenti e come:
gli studenti dell’artistico continuano ad avere le loro tre ore a settimana di storia dell’arte, per tutto il quinquennio; non c’è più però a loro disposizione l’indirizzo di studio sui beni culturali, con le relative ore di catalogazione e restauro. E in ogni caso, la formazione artistica riguarda un’esigua minoranza di ragazzi: erano il 3,9 per cento degli iscritti alle scuole superiori, nell’ultimo anno. Solo altri due licei hanno adesso storia dell’arte per tutto il corso di studi, e sono il nuovo liceo musicale (0,4 per cento di studenti), e lo scientifico, che ha invece tantissimi studenti (il 22,8 degli scritti nel 2013), ma dove l’insegnamento della storia dell’arte è legato a quello del disegno tecnico – ed è infatti affidato agli architetti e non ai laureati in lettere
 
Gli studenti del linguistico e del liceo delle scienze umane hanno invece storia dell’arte solo dal terzo al quinto anno; e lo stesso succede al classico,  che resta il tempio della cultura umanistica ma che ha poca arte tra i suoi pilastri: sulla carta, per i Licei, non è cambiato molto rispetto a prima; ma nei fatti la riduzione è stata sensibile, poiché sono state abolite tutte le sperimentazioni che, soprattutto in molti licei classici, avevano potenziato la formazione artistica già nel ginnasio.
 
Il taglio del monte ore artistico ha avuto una ricaduta evidente sull’ultimo concorso della scuola: non è stata messa in palio alcuna cattedra di storia dell’arte, dato che di quegli insegnanti, dopo la cura Gelmini, c’è esubero in tutte le province italiane. In fila nelle graduatorie degli aspiranti professori di storia dell’arte ci sono 2.441 precari per la sola cattedra di arte, 5.847 che possono insegnare arte e disegno”  
(Roberta Carlini – L’Espresso)
 
Sembra surreale in un Paese come il nostro. Il Paese dei 3.400 musei, delle circa 2.100 aree e parchi archeologici, dei 43 siti Unesco, i quali hanno un indice di ritorno economico 16 volte inferiore a quello degli Stati Uniti, 4 a quello francese, 7 volte sotto quello inglese. La storia dell’Arte con un patrimonio del genere non riguarderebbe quindi solo un arricchimento culturale ma anche potenzialmente economico. Ancora una volta la Cultura è stata considerata come una semplice voce di spesa e non come un investimento. 
 
Nonostante i vari utilissimi e autorevoli appelli, la situazione è rimasta invariata. Al momento della discussione del decreto Istruzione, si è fin da subito compreso che trovare le risorse necessarie al ripristino sarebbe stato difficile e allora si è scelto di rinviare il problema. Le spese necessarie al ripristino sono state rese esplicite da un emendamento preparato da Celeste Costantino, deputata di SEL:”Per inserire una o due ore di arte a settimana nei tecnici del turismo, in alcuni indirizzi dei professionali e nei primi due anni dei licei, servono a regime 571 prof in più e 86 milioni l’anno”.
Niente da fare. Ad oggi il Governo delle Larghe Intese sembra non prendere neanche minimamente in considerazione questo investimento.   
 
Noi abbiamo deciso di non rimanere fermi. Da iscritti ed elettori del Partito Democratico e da cittadini italiani, abbiamo deciso di ospitare l’arte nei Circoli del PD fino al tanto sperato ripristino nelle scuole italiane.
METTI IN CIRCOLO IL PITTORE” questo sarà il nome dell’iniziativa.
Ogni Circolo PD d’Italia aderente all’iniziativa ospiterà nel proprio Circolo lezioni di Arte tenute da Insegnanti, Insegnanti precari, Artisti e qualsiasi altra figura professionale in grado di rendere più comprensibile e apprezzabile il nostro patrimonio artistico. Le modalità di svolgimento delle lezioni saranno completamente lasciate alla discrezione dei circoli e degli organizzatori. Qualsiasi eventuale forma di retribuzione dei professionisti sarà interamente coperta da un volontario autofinanziamento dei Circoli stessi (consigliata la modalità dei Voucher, pensati proprio per rapporti di lavoro occassionale)
 
Ad oggi contiamo circa 1000 adesioni e oltre 20 Circoli aderenti. 
Sei interessato?
Hai voglia di coinvolgere il tuo Circolo?
Scrivi a  antoniosicilia18@gmail.com e indica il tuo nome e il luogo del Circolo dove lanciare l’iniziativa.
L’idea è quella di lanciare un’iniziativa nazionale in tutti i Circoli aderenti domenica 2 marzo.
 
Proviamo a rendere popolari battaglie impopolari e a spalancare le porte dei nostri Circoli.
Ti aspettiamo
 
di Antonio Sicilia

Scritto da Redazione

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