Home / Politica / Il dilemma di Sel: “Con Renzi o contro Renzi?”

Il dilemma di Sel: “Con Renzi o contro Renzi?”

“E io con chi sto?”. Cinque parole per il dilemma politico-esistenziale di Sel. L’ex coordinatore Ciccio Ferrara, un tempo bertinottiano e ora vendoliano, riassume per tutti lo spaesamento di Sinistra ecologia e libertà di fronte all’effetto Renzi, anzi, al ‘ciclone Matteo’. Insomma: vado con il Pd o resto antagonista del Pd? La risposta al quesito potrebbe arrivare venerdì, quando si riunirà la Direzione del partito, e non è detto che anche questa volta tutto si risolva in modo unitario come, in apparenza, è successo al Congresso di gennaio. La resa dei conti potrebbe essere vicina e ora che il vaso di Pandora è stato scoperchiato si potrebbe arrivare anche a una scissione, già più volte paventata.

Al momento sono tre le correnti di pensiero all’interno di Sel. Da una parte c’è il neo coordinatore, vincitore del Congresso, Nicola Fratoianni, che vuole un partito ancora più a sinistra, antagonista rispetto al governo e che in Europa confluisca nel Gue, la sinistra unitaria europea. Sul fronte opposto, e su una posizione inconciliabile, si colloca il capogruppo alla Camera, Gennaro Migliore, uscito oggi allo scoperto, convinto della necessità di andare oltre l’ipotesi di una federazione con il Pd, lanciando l’idea di un partito unico: “La sfida, di fronte al terremoto che ha sconvolto la geografia politica – afferma Migliore a ‘Repubblica’ – è costruire in Italia un soggetto unitario di sinistra, regolato dalla democrazia interna, che possa far vivere le aspettative di cambiamento. Senza restare ciascuno, Pd e Sel, nel proprio contenitore”.

Per tanti, quella dei giornali di questa mattina è stata una lettura amara, perché Migliore parla anche dell’immediato e chiede di seguire Renzi sulla strada delle riforme: “E’ bene stare dentro. Perché non avviamo subito un processo di collaborazione?”. Come se non bastasse, niente Gue. Anzi, “adesso si deve spostare a sinistra l’Europa, facendo eleggere con il Pse il presidente della commissione Ue”. Posizioni molto distanti, dunque, tra Fratoianni e Migliore, di nuovo ai ferri corti.

E con i parlamentari vicini al coordinatore pronti a rinfacciare al presidente dei deputati di aver sbagliato anche nei tempi, accelerando verso una proposta destabilizzante per gli equilibri interni. E non è casuale che il partito si trovi spaccato, tra Camera e Senato, e che si torni apertamente a parlare di scissione. Tra i due litiganti, il terzo, Nichi Vendola, non gode di certo, chiamato ancora una volta a mediare, a tenere uniti i pezzi: “Trasformeremo i nostri dissensi in consensi se Renzi ribalterà l’Europa e l’agenda di governo europea”. Linea attendista che pare non convincere i più, che pretendono per venerdì una presa di posizione chiara dal loro leader nazionale.

Che prima o poi il ‘caso Sel’ sarebbe scoppiato, si era capito da tempo. Basti ricordare le recenti tensioni post Congresso, per via di un’adesione non pienamente convinta alla Lista Tsipras per le Europee. In tanti, ma non la maggioranza, avrebbero preferito confluire nel Pd, a sostegno del Pse. Così non è stato e adesso la diaspora verso la calamita Renzi potrebbe essere vicina. Tra i rumors anche l’ipotesi di un gruppo parlamentare autonomo a sostegno del governo, magari con i fuoriusciti del Movimento 5 Stelle. Si capirà qualcosa in più alla Direzione di venerdì. Nell’attesa, qualcuno ha già tirato fuori il pallottoliere.

di Gabriella Cerami

http://www.huffingtonpost.it/

Scritto da Redazione

Ti potrebbe interessare

Sergio Mattarella, sarà di nuovo Presidente?

Mattarella di nuovo Presidente?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.