Dopo più di tre anni si è giunti a un verdetto a cui sarà difficile presentare ricorso, ma siamo in Italia e ricorrere contro una sentenza sembra essere assai di moda.
Il Piemonte si ritrova a dover tornare al voto per il governo della Regione. Il Tar ha infatti accolto il ricorso dell’ex presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso contro la lista “Pensionati per Cota” di Michele Giovine presente alle elezioni del 2010 e che sosteneva appunto il leghista Roberto Cota.
La sentenza è chiara e dice: “Annullata la proclamazione degli eletti, al fine della rinnovazione della competizione elettorale”, ed è applicata con effetto immediato. Il verdetto è stato emesso oggi. Tornare al voto sembra essere l’unica possibilità, anche se contro la sentenza è possibile fare ricorso al Consiglio di Stato.
La lista Pensionati per Cota aveva portato circa 27.000 voti per Roberto Cota e la differenza che aveva assegnato a Cota rispetto alla Bresso era di circa 9.000 voti. Per cui tale formazione aveva racimolato voti utili alla vittoria dell’attuale governatore Roberto Cota in modo decisivo. Il problema che da subito emerse è che tale lista pensionati aveva falsificato le firme per presentarsi alle elezioni e ciò è stato appurato e quindi il Tar si è pronunciato.
Firme false, falsi nominativi, nominativi di persone decedute da anni. Sempre la solita storia. Qualcuno cerca sempre di fare il furbetto. Vergogna.
“Con la pronuncia del Tar di oggi ha dimostrato che le elezioni del Tar del 2010 erano truccate” è questo il primo commento di Mercedes Bresso, ex presidente della giunta regionale e battuta per poche migliaia di voti dal leghista Roberto Cota nelle elezioni del 2010.
Secondo la Bresso la giunta Cota non esiste più e sarà necessario andare al voto. Capita a fagiolo l’election day tra qualche settimana per le amministrative e le europee.
Per il portavoce della segreteria del Pd, Lorenzo Guerini: “La decisione del Tar fissa un punto chiaro e inderogabile alla vicenda piemontese: riconsegnare la parola ai cittadini perché scelgano alla prima finestra elettorale possibile”.
Non bastava la grana sui rimborsi alla Regione Piemonte in cui è indagato pure l’attuale governatore Roberto Cota. Cota e la sua giunta si ritrovano detronizzati dal Tar. Cota è sicuramente più che vacillante. Eppure si dice pronto ad andare avanti. Ma con che faccia e con che coraggio può uno eletto in modo irregolare continuare a governare? E qui esce la solita scusa della persecuzione: “Da quando sono stato eletto sono stato oggetto di una persecuzione senza pari”. L’unica cosa che Cota dovrebbe fare è quella di prendere atto della sentenza del Tar e tornare a casa e riprendere il suo lavoro di avvocato, visto che lo è.
La Lega ovviamente deve trovare le responsabilità fuori dal partito, se ancora esiste. La colpa, ancora una volta sembra essere dei giudici di sinistra, che succubi della sinistra si vedono costretti a dare la vittoria a coloro che hanno perso. Le parole del segretario della Lega Matteo Salvini vanno in questa direzione e c’era da aspettarselo. Salvini ha aggiunto a caldo: “Forse a qualcuno hanno dato fastidio i 30 milioni di euro di risparmio secco, all’anno, dei costi della Politica in Regione. Forza Piemont, forza Lega, continuiamo a lavorare”.
Continuiamo a lavorare? La Lega si sta scavando la fossa da sola, altro che colpa dei giudici o di chissà chi.
Se si andrà ad elezioni in primavera chi finirà per governare il Piemonte? Di certo non la Bresso che non si ricandiderà. Già fu un errore ricandidarsi, ma crediamo che neppure Cota si ripresenti. Sarebbe un flop. Stiamo a vedere chi si contenderà una Regione significativa e importante come il Piemonte. Come detto la Bresso non è ripresentabile comunque. Viene alla mente un nome che nell’attuale panorama politico nel centro sinistra potrebbe raccogliere ampio consenso. Parliamo dell’ex sindaco di Torino e attuale presidente della compagnia di san Paolo Sergio Chiamparino, molto vicino all’attuale segretario del Pd, Matteo Renzi.
Che amarezza comunque avere la consapevolezza che in Italia si è governati da un Parlamento eletto solo grazie ad una legge incostituzionale e che dover prendere atto che anche i consigli regionali sono stati eletti solo grazie a gravi irregolarità.
Che tristezza dover aspettare tre anni per arrivare a stabilirlo.
Che vergogna questa classe politica. E intanto da un una parte si grida alla vittoria della giustizia, dall’altra si denuncia un attacco alla democrazia. Sia mai che qualcuno prenda atto di avere torto e ne tragga le conseguenze. Sia mai che di fronte a una simile sentenza si prenda atto di dover andare a casa. A casa Cota Roberto, l’unica scelta che hai è questa.
di Ivano Maddalena