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Democrazia sostanziale. Un sogno rattrappito

Dunque, ricapitoliamo. Se sei un nababbo e sei malato, puoi permetterti farmaci che il disoccupato o il metalmeccanico possono guardare solo col binocolo; se invece sei un cittadino qualunque, entri in un Ospedale e preghi di uscirne vivo.

 

Se ti rubano la bicicletta e sei un illustre Ministro della Repubblica, la polizia si smanica e ti restituisce la refurtiva in un batter d’occhio; se sei una casalinga qualsiasi e ti rubano la bicicletta, te lo puoi solo sognare che qualcuno trovi il tempo di dedicarsi a simili amenità. Se sei un paperone e finisci in un’inchiesta per frodi milionarie, resta pure sereno perché nella peggiore delle ipotesi ti beccherai una bella prescrizione, mentre i tuoi tifosi protesteranno i piazza contro i soliti giudici comunisti; se sei un povero cristo e finisci in un’indagine per furto di polli, sei sicuro di finire sui giornali additato al pubblico ludibrio. Se sei un amico della ‘ndrangheta e studi all’Università, il 30 e lode non te lo toglie nessuno,; se sei una persona onesta e studi, allora devi soltanto sperare di non stare sulle scatole al barone di turno

Dopo aver ricapitolato, c’è da chiedersi se è questa la democrazia che volevano i nostri Padri Costituenti. Dov’è quella Repubblica che rimuove gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese? Che fine ha fatto il principio di uguaglianza? Dopo aver ricapitolato, c’è da chiedersi se la democrazia sostanziale non sia altro oramai che un sogno rattrappito.

 

di Andrea Leccese

Scritto da Redazione

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