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Valerio Tramutoli

Basilicata, Tramutoli: “Una rivoluzione verde che guarda alle nuove generazioni”

Valerio Tramutoli è un fisico e docente di telerilevamento ambientale presso la facoltà di ingegneria dell’Università degli Studi della Basilicata. La sua attività di ricerca si è focalizzata sullo sviluppo di nuovi sensori e tecniche satellitari per il monitoraggio e la mitigazione dei rischi naturali e ambientali. E’ candidato alla presidenza della Regione Basilicata con la lista “La Basilicata Possibile”.

A cura della redazione di Scenari Globali

Partiamo da lei. La sua è una storia di ricerca scientifica e di impegno nelle battaglie ambientali della sua regione. Cosa l’ha spinto a “scendere in campo”?

Io ho sempre creduto che l’impegno civile ma anche l’impegno politico siano un dovere di ogni cittadino. Anche perché, diversamente, la politica si avvita su se stessa e produce mostri, cosa che in Basilicata abbiamo avuto modo di conoscere molto bene. Ognuno pensa, soprattutto quelli che come me amano il proprio lavoro, che il meglio che ci si possa attendere, augurare, è che chi ha passione per la politica possa svolgere ruoli politici con il massimo di serietà e di competenza, al posto nostro. Purtroppo, molto spesso, questo non succede, soprattutto quando i partiti chiudono le porte alla partecipazione, col risultato che la selezione del personale politico avviene con tutt’altri criteri. E’ questo che spinge cittadini come me ad impegnarsi, a non girare lo sguardo dall’altra parte. Ecco, se dovessi dire cosa mi ha spinto a scendere in campo, direi il senso di responsabilità verso le future generazioni.

A quanto pare, anche in Basilicata si è chiuso un ciclo politico. Un po’ il cambiamento di quadro politico a livello nazionale, un po’ le specifiche vicende che hanno interessato la regione. Eppure, c’è il rischio che il “cambiamento” sia soltanto di facciata, visti i “nuovi” attori in campo e i tanti casi di trasformismo cui si è assistito nella formazione delle liste. Perché “La Basilicata Possibile” può rappresentare l’alternativa “vera” in questa tornata elettorale?

Perché a difendere i valori storici della sinistra, i valori alla base della nostra Costituzione, siamo solo noi in questa campagna elettorale. In Basilicata, oggi, i diritti fondamentali, quello alla salute, al lavoro, alla mobilità, sono sistematicamente, sostanzialmente, negati. Non c’è nessuno che li difende e vuole rilanciarli. Noi siamo rimasti al nostro posto nella trincea della difesa dei diritti, sono gli altri che sono andati via. “Centrodestra” o “centrosinistra” sono locuzioni vuote, ormai non significano più niente. Stessa pratica politica, solo una gara a sistemarsi, a raggiungere i propri obiettivi personali. Pensano solo al proprio futuro, non a quello dei cittadini, delle prossime generazioni. I modelli che ci propongono sono sovrapponibili. Prendiamo il tema dell’ambiente: c’è chi vuole ancora trivellare il territorio e chi, dal governo, non assume alcuna iniziativa per dare ai lucani la libertà di scegliere quale modello di sviluppo seguire, se continuare ad estrarre petrolio oppure no. 

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Il Movimento 5 Stelle aveva preso molti voti in Basilicata alle scorse elezioni politiche. Andando al governo con la Lega, nondimeno, sembra che un po’ ovunque stia scontando quello che potremmo definire un gap tra promesse elettorali ed effettive scelte di governo. In Basilicata come stanno le cose?

Il Movimento Cinque Stelle sono ormai parte integrante dell’ingranaggio di potere. Hanno sposato in pieno le posizioni leghiste sull’immigrazione, quelle che alimentano razzismo e paure tra la gente, non stanno facendo quanto dovrebbero fare sulla cosiddetta autonomia differenziata, al di là di quello che vengono a raccontarci in Basilicata. Il reddito di cittadinanza è uno schiaffo ai poveri, ai quali si chiede di fare un sacco di esami, di mostrare che hanno voglia di lavorare quando il problema è la mancanza di opportunità di lavoro. Insomma, parliamo di un movimento privo di cultura politica, nato e sviluppatosi sul terreno dell’antipolitica, che, proprio per questo oggi viene cannibalizzato dalla Lega. E’ la Lega che detta la linea del governo e i Cinque Stelle la subiscono. E’ caduta la maschera. E quando la gente deve scegliere tra la fotocopia e l’originale sceglie sempre quest’ultima.

E la Lega? Anche in Basilicata il “partito del nord”, che fino a ieri propugnava l’indipendenza della “Padania”, potrebbe ottenere risultati “clamorosi”, come è stato recentemente per altre regioni?

Sono fiducioso sulla maturità politica e sulla memoria dei lucani. La Lega, per quanto abbia fatto un’operazione di restyling, rimane un partito guidato da un gruppo dirigente del nord che fa gli interessi del nord, come sta insegnando, purtroppo, la partita dell’autonomia differenziata.

Quali sono le forze politiche ed i movimenti che sostengono la sua candidatura?

La mia candidatura nasce dalle convergenza di movimenti civici ed ambientalisti, in primo luogo. Esperienze che trovano espressione nelle candidature della lista, quelli che io chiamo “piccoli indiani”. Uomini e donne che si sono opposti in questi anni all’eolico selvaggio, a centrali a biomasse sovradimensionate come quella del Mercure, all’inquinamento dei terreni agricoli, al disastro ambientale che è stato compiuto in questa regione anche per la connivenza con i governi di centrosinistra a livello nazionale e per l’assenza di norme adeguate e piani di governo del territorio. A questa proposta politica hanno deciso di dare una mano anche alcune forze politiche, come Sinistra Italiana, Possibile, Rifondazione, Il PCI, che hanno propri rappresentanti nelle nostre liste. Hanno deciso di spingere, di aiutare questa lista, evitando derive settarie, come è accaduto nel passato. Poi c’è il sostegno di Diem25, il movimento di Yanis Varufakis che ha registrato anche un video-appello per noi, e del movimento del sindaco di Napoli Luigi De Magistris, che è stato con noi a Policoro, il cui supporto è stato preciso soprattutto sul tema della legalità. In ogni caso, eviterei di parlare di lista civica o lista civica-ambientalista. La nostra è l’unica lista politica presente a queste elezioni.  

Economia, ambiente, cultura, lavoro. In sintesi, qual è la Basilicata che immagina per i prossimi anni?

Noi vogliamo fare una rivoluzione tecnologica. Fare in modo che la Basilicata, rispondendo alla chiamata di Greta Thunberg, sia impegnata in prima linea nella lotta ai cambiamenti climatici. Faremo in modo che la Basilicata sia la prima regione ad emissioni zero, che contribuisca concretamente a raffreddare il pianeta. Vogliamo creare lavoro, qualificato, stabile, dignitoso, attraverso un grande piano di transizione energetica. Un cambiamento di paradigma, che potrà favorire il ritorno dei giovani, dei tanti, tantissimi, giovani che hanno lasciato la regione in questi anni per mancanza di opportunità. A loro dobbiamo dare la speranza di un lavoro che valorizzi le professionalità e gli studi, non un lavoro sottopagato, sotto schiaffo o sotto ricatto. Metteremo fine all’estrazione di petrolio, come ha fatto la Norvegia, investiremo sul paesaggio e la qualità dell’ambiente. Una regione che dovrà profumare di pulito e di trasparenza. In questo quadro, potrà trovare spazio anche un’opera di contrasto dello spopolamento dei nostri paesi. Tanti immobili abbandonati potranno essere restituiti alla collettività, alla creatività dei giovani. Pensiamo che non sia sufficiente incoraggiare la fruizione culturale, bisogna anche incentivare le filiere di produzione culturale. Per i giovani, il modello non può essere quello dei bar e delle sale gioco che stanno nascendo come funghi in Basilicata, perché la solitudine, il deserto culturale sono anche funzionali alla diffusione delle droghe.

 

Yanis Varoufakis a supporto di Valerio Tramutoli e la lista "La Basilicata Possiblie"

Il leader Europeo di DiEM25 Yanis Varoufakis, insieme al collettivo di Matera di DiEM25, ha diffuso un video in cui supporta il candiato Valerio Tramutoli e la lista "La Basilicata Possibile".

Pubblicato da Diem25 – DSC Matera su Lunedì 18 marzo 2019

Scritto da Redazione

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