Questa mattina all’alba il centro culturale e aggregativo SCUP – Sport e Cultura Popolare in via Nola a Roma, zona San Giovanni, è stato sgomberato e poi letteralmente demolito con le ruspe.
L’edificio, circondato da un ingente spiegamento di forze dell’ordine, è stato subito raggiunto, in maniera totalmente pacifica, da moltissimi attivisti, abitanti del quartiere e, naturalmente, da compagni de L’Altra Europa di Roma; si sente il dovere di sostenere le compagne e i compagni di SCUP che, grazie alla scuola popolare, alla palestra e alla biblioteca hanno dato davvero tanto alla comunità in questi anni. Il centro autogestito aveva peraltro ospitato a ripetizione le riunioni della campagna Stop TTIP-Italia, le assemblee nazionali del Forum italiano dei movimenti per l’acqua, il seminario nazionale del Forum per una nuova finanza pubblica e sociale e molte altre iniziative culturali e sociali.
La devastazione fa parte di un disegno ben definito: ristabilire la “legalità” per mezzo di vere e proprie aggressioni violente, perpetrate oramai da tempo, contro l’aggregazione sociale libera (solo ieri era stato sigillato il C.s.o.a. Corto Circuito in zona Prenestina, tra gli altri).
Questo tipo di repressione da parte delle istituzioni è il chiaro sintomo di una deriva autoritaria, malattia non più in fase semplicemente embrionale, che le attanaglia. La paura e il disprezzo nei confronti di persone che non guardano al profitto ma allo sviluppo di relazioni sociali, attività culturali, aggregative, artistiche e ludiche, in maniera anticonformista e libera, seguono lo schema oppressivo dello Sblocca Italia, del Jobs Act, della “Buona Scuola” e, ultimo ma senz’altro non meno importante, dell’Italicum.
Questi spazi aperti fanno della partecipazione popolare il proprio cavallo di battaglia, facendo rivivere interi quartieri abbandonati da quelle stesse istituzioni che li distruggono. Al contrario, luoghi come SCUP andrebbero difesi e valorizzati in quanto radicate realtà storiche che rappresentano il miglior patrimonio sociale, politico e culturale delle nostre città.
di Giampaolo Martinotti
IL COMUNICATO DI L’ALTRA EUROPA -ROMA
L’Altra Europa con Tsipras di Roma esprime tutta la propria indignazione per lo sgombero dello spazio sociale autogestito di via Nola. L’esperienza dello SCUP – sport cultura popolare – è una delle ricchezze sociali che caratterizzano la città. È stato uno spazio riconsegnato alla vita da persone che lo hanno sottratto in questi anni alla speculazione finanziaria e immobiliare che spesso, come in questo caso è il nutrimento per malavita e malaffare.
Da un lato si cerca di soffocare la partecipazione popolare alla vita culturale e sociale dall’altra si garantiscono profitti e guadagni anche se poco chiari e al limite della legalità.
A questo punto le parole di indignazione e di vicinanza da parte dell’Amministrazione Comunale, per quanto corrette, non sono più sufficienti. Serve una presa di posizione chiara e decisa contro queste modalità che cercano di cancellare qualsiasi diritto democratico.
Per noi che abbiamo tenuto la nostra assemblea costituente, prima delle elezioni europee, proprio ospiti di SCUP, resta inconcepibile che sia stato permesso dalle forze dell’ordine un sopruso contro la città e garantito illegalmente che le ruspe entrassero in azione senza neanche un permesso di demolizione. È il chiaro vassallaggio delle autorità verso la logica della privazione.
Chiediamo che sia accertata la verità dei fatti e che i responsabili vengano rimossi.
Invitiamo tutti i cittadini e le cittadine democratiche di questa città di partecipare alla assemblea promossa dagli animatori di SCUP, davanti ai cancelli di via Nola 5 indetta per oggi alle 18.
Per quante volte ancora, dovremo restare impotenti spettatori di soprusi.
Per quante volte ancora, dovremo raccogliere la rabbia e la disperazione con le nostre cose scaricate per strada.
Per quante volte ancora, dovremo batterci contro i soprusi della proprietà privata, legale e molto più spesso illegale.
Per quante volte ancora, prima di unirci e spazzarli via….