Fatta eccezione per alcuni colloqui telefonici, ma incentrati principalmente sulle grane giudiziarie di Silvio Berlusconi, lo stato maggiore di Forza Italia dal giorno del voto sulla decadenza fatica ad ottenere dal Cavaliere una linea chiara sulle prossime mosse, tanto piu’ dopo il passaggio all’opposizione. Mancano, lamentano diversi big azzurri, ‘direttive’ sulla posizione che Fi deve tenere sulla legge elettorale, manca la ‘bussola’ sull’atteggiamento in Parlamento in vista dei prossimi provvedimenti, legge di Stabilita’ in primis, ora all’esame della Camera. E, soprattutto, cresce il disorientamento, che sul territorio sfocia in malumore, per l’avvio del progetto dei ‘club Forza Silvio’, unico tema politico che nelle ultime ore starebbe a cuore al Cavaliere, al lavoro per organizzare il lancio ufficiale dei primi mille club, in programma sabato a Roma, all’Auditorium della Conciliazione. Da qui il pressing, divenuto insistente nelle ultime ore, affinche’ Berlusconi lasci il ‘ritiro’ di Arcore e torni nella Capitale per riprendere in mano, come promesso anche dal palco della manifestazione di via del Plebiscito, le redini del partito: devi dare un segnale, e’ il consiglio dei fedelissimi, devi dimostrare con la tua presenza che non ha nessuna intenzione di lasciare libero il campo.
Un rientro a Roma che il Cavaliere si risparmierebbe volentieri, viene riferito, ma che, salvo cambi di programma, avrebbe garantito ai suoi, per presiedere la riunione dei gruppi prevista alle 19. E non viene escluso che gia’ oggi l’ex premier possa annunciare le prime decisioni assunte sui futuri organigrammi della rinata Forza Italia. Proprio per evitare nuove tensioni interne e per tenere unito il partito e la vecchia guardia, il Cavaliere sarebbe orientato a non nominare un coordinatore unico, bensi’ ci sarebbe la conferma della nascita di una sorta di ‘comitato di presidenza’, con incarichi operativi, mentre il ruolo di ‘guida politica’ resta nelel mani del presidente Berlusconi.
Nell’organigramma, il cui numero potrebbe variare da un 20 componenti fino a 30, rientrerebbero i fedelissimi, i ‘falchi’ e i lealisti, con ruoli variegati. Ad esempio, per la ‘pitonessa’ Santanche’ potrebbero aprirsi le porte di responsabile al finanziamento del partito, alla luce dell’abolizione della legge e in vista della stretta ai cordoni che Berlusconi intende dare. Ruoli di rilievo, viene spiegato, spetterebbero anche a Fitto, Capezzone, Gelmini. Il Cavaliere, poi, dovrebbe procedere in settimana anche con la nomina dei nuovi coordinatori regionali.
E’ vero, fanno osservare alcuni forzisti, che i sondaggi ci danno in vantaggio, ma bisogna organizzarsi, in particolare sul territorio, in vista dell’ascesa di Renzi alla guida del Pd. Proprio dal territorio arriva una sorta di ‘allarme’ sui ‘movimenti’ di Nuovo Centrodestra, che starebbe reclutando diversi dirigenti locali. E non aiuta, spiega un altro big di piazza San Lorenzo in Lucina, l’intento di Berlusconi di voler ‘reclutare’ una nuova classe dirigente sul territorio, mettendo da parte i quadri storici: rischiamo una fuga verso gli alfaniani, mette in guardia un dirigente azzurro di una grossa regione. Il timore dei maggiorenti azzurri e’ che l’ex premier proceda nella riorganizzazione del partito attraverso una sorta di ‘repulisti’, o meglio di ‘rottamazione’ delle vecchie facce. Voglio gente nuove, giovani, che non hanno mai fatto politica e che rappresentano il Paese vero, quello che lavora e produce, sarebbe il leitmotiv berlusconiano. Giovedi’ Berlusconi potrebbe convocare una riunione operativa con il responsabile Marcello Fiori sui club , mentre il giorno prima, mercoledi’, potrebbe concedersi a telecamere e taccuini per la tradizionale presentazione dell’ultimo libro di vespa prima delle vacanze natalizie. Un appuntamento che l’ex premier avrebbe promesso al giornalista come sorta di ‘risarcimento’ per la mancata presenza a Porta a Porta il giorno della decadenza. Quanto alla linea sul governo, Berlusconi attende la vittoria di Renzi per tornare alla carica su Letta, convinto che il nuovo segretario del Pd – come del resto sta gia’ avvenendo, e’ il ragionamento del Cavaliere – alzera’ il livello di scontro con Alfano, minando le basi dell’esecutivo.
di Redazione
da http://www.affaritaliani.it/politica/il-cav-punta-alle-europee-e-si-candida-in-ungheria031213.html