Uno dei due rabbini capi dell’Ucraina, Moshe Reuven Azman, ha invitato gli ebrei di Kiev a lasciare la città e se possibile il Paese, temendo che gli ebrei della città siano perseguitati nel caos che è seguito agli scontri di piazza guidati da estremisti filo nazisti, denuncia l’israeliano Maariv
“Ho esortato la mia congregazione a lasciare il centro della città o la Kiev tutti insieme e, se possibile, ad abbandonare anche l’Ucraina” dichiara convinto il rabbino Azman. “Io non voglio sfidare il destino “, ha aggiunto, “Ormai ci sono avvertimenti costanti sulle reali intenzioni di attaccare le istituzioni ebraiche”. Secondo il quotidiano “Maariv”, Azman ha chiuso le scuole della comunità ebraica ma guida ancora le tre preghiere quotidiane. Anche l’ambasciata israeliana ha raccomandato ai membri della comunità ebraica di limitare al massimo le uscite dalle loro case. Il segnale più evidente di queste tensioni e minacce, è arrivato ieri quando la sinagoga a Zaporozhye, a sud est di Kiev è stata attaccata con bottiglie incendiarie da sconosciuti. Lo riporta Times of Israel citando il sito ‘timenews.in.ua’. La sinagoga -che si chiama Gymat Rosa ed è stata aperta nel 2012- mostra, secondo le foto pubblicate dal sito, tracce di bruciature sulla facciata, ma i danni riportati appaiono limitati. Edward Dolinsky, capo della organizzazione degli ebrei dell’Ucraina: “Abbiamo contattato il ministro degli Esteri perché sia garantita la sicurezza delle nostre comunità”. A Kiev Iulia Timoshenko, l’ex principessa del gas, con la sua nota improntitudine politica ha proposto che il nuovo governo includa “tutti gli eroi di Maidan”, la piazza dell’Indipendenza di Kiev centro della rivolta di questi ultimi tre mesi. Cosa che sta creando più di un imbarazzo perché tra le tante formazioni che hanno partecipato alla protesta ci sono anche elementi di estrema destra, come ‘Pravii Sektor’, un gruppo paramilitare che è stato decisivo negli scontri con la polizia. Il nuovo procuratore generale Oleg Makhnitski, partito ultranazionalista ‘Svoboda’, parla di provocazioni. Inizio inquietante per l’Ucraina che dice di guardare all’Europa
di Ennio Remondino
da http://www.remocontro.it/