L´Uomo per millenni si è illuso di essere al centro dell´Universo. Poi ha dovuto ammettere con grande travaglio interiore che in effetti è la Terra a girare attorno al Sole e non viceversa. Non solo, ma il Sole stesso non ha nulla di particolare, è una stellina tra miliardi di altre stelle che viaggia in un ramo periferico della nostra galassia. E per giunta la nostra galassia è solo una delle miliardi di galassie che popolano l´universo conosciuto.
Ciononostante, per decenni l´uomo moderno ha creduto che i pianeti del sistema solare fossero un´anomalia, una rarità quasi impossibile da trovare nelle altre stelle. Le scoperte degli ultimi anni ci dicono invece che è quasi impossibile trovare stelle senza pianeti. Però magari sono pianeti giganti gassosi come Giove completamente inospitali, oppure sono troppo vicini alla propria stella e quindi così caldi da avere oceani di lava invece che di acqua. Ed ecco che il telescopio della NASA Kepler scopre una grande quantità di pianeti simili alla Terra e per giunta alla giusta distanza dalla propria stella per avere acqua liquida sulla loro superficie, come l´ultimo arrivato Kepler-186f.
Ma i professionisti dello scetticismo non si danno per vinti e provano ad alzare l´ultimo baluardo a difesa della sacralità della vita sulla Terra, secondo loro unico caso di materia animata in un immenso universo altrimenti inanimato. Loro affermano che la scintilla della vita sulla Terra è scoccata solo grazie a una combinazione talmente incredibile di fattori benigni che è impossibile che si possano ripetere su un altro pianeta. Hanno ragione? Sembra proprio di no.
Un recentissimo studio di due astrofisici americani, “Superhabitable Worlds“, ci dice che non sia per niente chiaro perché la Terra dovrebbe presentare le migliori condizioni fisiche e chimiche per ospitare la vita; questo sembra proprio l´ennesimo punto di vista antropocentrico. Invece la Terra potrebbe essere benissimo un pianeta solo “marginalmente” abitabile rispetto alla grande varietà di pianeti “super-abitabili”, cioè con parametri chimico-fisici ancora migliori e posti in orbite altrettanto se non maggiormente benigne rispetto all´orbita del nostro pianeta.
Recenti studi hanno dimostrato che la Terra si trova molto vicino al bordo interno della zona abitabile del sistema solare; infatti Venere, che ne è fuori essendo troppo vicina al Sole, è un pianeta reso completamente inabitabile da un massiccio effetto serra. Al contrario, un pianeta posizionato al centro della zona abitabile del sistema solare sarebbe più resistente a fenomeni di effetto serra e quindi super-abitabile rispetto alla Terra stessa. Inoltre se questo pianeta fosse più massiccio della Terra, fino a tre volte la sua massa, sarebbe ancora di più super-abitabile perché avrebbe un campo magnetico più forte e quindi una maggiore protezione dalle radiazioni cosmiche, avrebbe una superficie più estesa, con dislivelli più ridotti e quindi con mari meno profondi che permettono una maggiore biodiversità, avrebbe una atmosfera più densa, e quindi maggiore protezione dalle radiazioni e una maggiore uniformità della temperatura superficiale, e più ricca di ossigeno favorendo cosí i processi di metabolismo.
Inoltre, se questa ipotetica Super-Terra orbitasse attorno a una stella di tipo K, cioè leggermente più piccola del Sole, sarebbe ancora più fortunata; infatti le stelle di tipo K sono più benigne per quanto riguarda i raggi UV e sono stabili molto più a lungo del Sole, quindi la vita ha più tempo per nascere e svilupparsi. Coincidenza vuole che la stella più vicina a noi, Alpha-Centauri B, sia proprio di tipo K e abbia almeno un pianeta di tipo terrestre, anche se è troppo vicino ad essa. Ma la sua zona abitabile deve ancora essere esplorata, chissá che non nasconda una o piú super-terre proprio a un passo dal sistema solare!
Infine la presenza di più pianeti di tipo terrestre nella zona abitabile di una stella, che formano quindi un sistema stellare “multi-abitabile”, accresce notevolmente la probabilità che la vita possa nascere in uno di questi pianeti grazie al processo noto come “panspermia”, cioè lo scambio di materiale organico o perfino di organismi viventi grazie a impatti di comete o asteroidi che lanciano nello spazio vicino detriti che possono raggiungere i pianeti vicini. Magari è proprio quello che è successo in un lontano passato tra la nostra cara Terra e Marte; siamo quindi tutti Marziani?
Concludendo, è ormai quasi una certezza che ci siano pianeti attorno alle stelle a noi più vicine che non solo sono simili alla Terra e quindi possono ospitare la vita, ma addirittura sono ancora più adatti alla nascita e allo sviluppo della vita per dimensioni, distanza dalla propria stella, condizioni ambientali, fisiche e chimiche; insomma vere e proprie Super-Terre. La conferma? Si avrà abbastanza presto con i nuovi telescopi spaziali in preparazione.