Riccardo Luna. “Cambiamo tutto”, Editori Laterza, 2013)
Un libro che ci sprona ad avere fiducia nelle future generazioni, positivo, ottimista e costruttivo. Un libro che racconta un’Italia diversa da quella che solitamente emerge dai mass media, un Paese forte e pieno di innovatori, di giovani ricercatori pronti a rischiare, a lavorare duro per coronare il proprio sogno e mettere a frutto la propria idea.
Esiste e ve n’è traccia in questo libro, una generazione che non si rassegna alla crisi, che rifiuta gli sprechi e che non ha l’egoismo, il senso del possesso e l’individualismo dei propri genitori. Nel suo libro, Riccardo Luna, ci racconta le esperienze di decine di innovatori, un movimento di persone che attraverso un modo nuovo di fare scienza, attraverso l’uso del web stanno cambiando le nostre vite.
Ci sono migliaia di startupper che il lavoro non lo cercano perché provano a crearselo inseguendo un’idea innovativa. E artigiani digitali che hanno aperto una fabbrica di oggetti sul proprio computer. E innovatori sociali che stanno modificando le istituzioni. <<Sta cambiando tutto perché abbiamo a disposizione la prima arma di costruzione di massa: Internet. Che non è una rete di computer, ma una rete di persone che provano a migliorare le cose senza aspettare niente e nessuno>>.
Nel suo libro Riccardo Luna, racconta storie di persone incredibili che grazie alle loro applicazioni hanno cambiato tutto: educazione, politica, il modo stesso di vivere.
Cita l’invenzione di di Jack Andraka, che a 15 anni grazie alla rete ha inventato uno sticker per determinare subito se hai il cancro al pancreas, meno costoso e più accurato dei test in commercio. Racconta delle grandi occasioni perse ad Ivrea, dei dreamers di coloro che riescono a vivere senza un euro grazie alla cooperazione ed alla sinergia. La collaborazione e la condivisione non solo come metodo di lavoro (coworking), ma come obiettivo dei progetti stessi.
Cambiamo tutto è un libro sull’ottimismo. Il mondo intorno a noi può cambiare in meglio grazie a tre parole d’ordine: trasparenza, partecipazione, collaborazione. E alla voglia di ciascuno di noi di provarci.