La ricerca applicata al servizio del territorio e della tutela ambientale delinea nuovi scenari futuri per la prevenzione degli incendi. Una nuova applicazione informatica, che utilizza i dati provenienti da diversi satelliti in orbita geostatica, consentirà di prevenirli, controllarli e gestirli.
Tutto questo sarà possibile grazie al progetto “Sigri” (sistema integrato e gestione del rischio incendi) realizzato dall’Asi (Agenzia spaziale Italiana) in collaborazione, tra gli altri, con il il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università della Calabria.
I satelliti, quindi, oltre a mettere in comunicazione con l’altra parte del mondo, a guidarci a destinazione e a dirci che tempo farà, sono un osservatorio privilegiato da cui monitorare lo stato di salute del pianeta e le sue dinamiche, nonché un valido ausilio per la prevenzione e la gestione delle emergenze ambientali, grazie all’utilizzo dei dati di osservazione della terra dallo spazio.
Con l’uso delle tecnologie satellitari sarà possibile acquisire i dati in tempo reale anche di zone impervie e di difficile accesso, senza rischio umano, permettendo azioni dirette e più mirate supportate dal monitoraggio costante dell’evoluzione dell’evento. L’ausilio di satelliti radar al fianco di sistemi ottici multispettrali consentono di operare sia di giorno che si notte e in qualunque condizione meteo.
Il sistema Sigri permette l’elaborazione di diverse tipologie di mappe ed immagini a supporto delle tre fasi del rischio incendi, ossia prevenzione, gestione e valutazione del danno.
Per quanto riguarda la prevenzione si elaborano specifiche mappe di pericolosità utili a capire le aree più soggette ad essere incendiate. In questo caso vengono valutate la vegetazione e l’olografia del terreno e le diverse caratteristiche di determinate regioni.
La seconda parte di gestione dell’evento coinvolge la simulazione della propagazione degli incendi e gli hot spot. Questi ultimi rilevano delle anomalie di temperature nell’area di interesse. Le simulazioni sulla propagazione degli incendi permettono di capire i tempi di propagazione e l’area del territorio che sarà investita dall’incendio fino a monitorare tutta l’evoluzione dell’evento. Parallelamente gli hot spot consentono di vedere le anomalie di temperatura nelle regioni.
La terza fase di valutazione del danno confronta i dati satellitari con i danni riscontrati a valle dell’evento. In questo caso viene elaborata l’area percorsa dal fuoco ad altissima risoluzione, cha può variare da mezzo metro a due metri, in base al satellite utilizzato.
Dopo tre anni di sperimentazione “Sigri” è stato da poco tempo validato dimostrando l’elevata accuratezza nell’elaborazione di mappe e immagini, comprovate dal confronto con la realtà al suolo.
La fase pre operativa getta le basi, quindi, per un potenziale utilizzo del sistema da parte della protezione civile, delle regioni e dei vigili del fuoco, come ausilio nella prevenzione e gestione degli incendi. In futuro, il fuoco sarà spento dallo spazio.
www.sigri.it