Gli attivisti filorussi che occupano le sedi del governo ucraino a Donetsk hanno dichiarato l’indipendenza da Kiev, proclamando la nascita di una “repubblica popolare”.
L’annuncio, postato su YouTube, è stato dato da un portavoce dei manifestanti, che dal 6 aprile occupano i palazzi del governo nella città dell’est dell’Ucraina.
I contestatori hanno chiesto di organizzare un referendum entro l’11 maggio per chiedere l’annessione alla Russia, seguendo l’esempio di quello che si è tenuto in Crimea il 16 marzo.
Nel frattempo gli altri attivisti filorussi continuano a occupare il quartier generale delle forze di sicurezza a Luhansk, scrive il Guardian. Secondo il governo ucraino il 7 aprile la polizia è riuscita a riprendere il controllo della sede del governo a Charkiv.
Le tre sedi del governo nell’Ucraina orientale sono state occupate per la prima volta il 6 aprile. Ci sono stati scontri con la polizia. Una volta entrati negli edifici, i manifestanti hanno sventolato la bandiera russa e cantato slogan a favore del Cremlino. Ci sono stati almeno due feriti a Luhansk, dove gli agenti hanno sparato gas lacrimogeni nel tentativo di fermare le proteste.
Il ministro dell’interno ucraino, Arsen Avakov, ha accusato Vladimir Putin e l’ex presidente ucraino Viktor Janukovič di aver organizzato e finanziato i nuovi movimenti separatisti nell’est del paese.
La tensione resta alta anche in Crimea. Il 7 aprile un ufficiale di marina ucraino è stato ucciso da un soldato russo a Novofedorivka, nell’est della penisola, tornata a far parte del territorio russo dopo il referendum del 16 marzo.
In questi giorni il presidente russo Vladimir Putin ha detto più volte che Mosca ha il diritto di proteggere le popolazioni di lingua russa in Ucraina. Migliaia di soldati russi sono ancora schierati al confine orientale tra Russia e Ucraina.
Fonte: www.internazionale.it