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Caro Ministro Franceschini ti scrivo

Gentilissimo Ministro Dario Franceschini,

le scrivo per metterla al corrente di un‘iniziativa promossa dai Circoli del Partito Democratico. Un’iniziativa nata come risposta alla scandalosa condizione dell’insegnamento della Storia dell’Arte nelle nostre scuole, conseguente alla disastrosa e ahinoi sempreverde Riforma Gelmini. Come saprà, a seguito di tale Riforma, dal 2009, l’insegnamento della storia dell’arte non è più contemplato in nessun indirizzo dei nuovi istituti professionali; nei nuovi istituti tecnici è presente solo al terzo, quarto e quinto anno per gli studenti del settore economico con indirizzo turistico, come parte dell’insegnamento “Arte e territorio”, che prevede 66 ore di lezione all’anno. Sono state chiuse poi le sperimentazioni con un aumento delle ore di storia dell’arte nei licei classici.  Sintesi maggiormente dettagliata è fruibile sul sito dell’associazione degli insegnanti di disegno e storia dell’arte.

In Italia quindi non riteniamo necessaria per un aspirante tecnico grafico la conoscenza di un minimo di storia dell’arte; né tantomeno la mettiamo nel curriculum dei ragazzi e delle ragazze degli istituti professionali alberghieri, quelli che dovrebbero accogliere i turisti in visita nel nostro Paese. Non è richiesto di studiare l’abc dell’arte neanche nell’indirizzo Moda dei professionali. Prima della Riforma c’erano dalle 2 alle 4 ore a settimana per tutti e cinque gli anni nei corsi di grafica, in quelli di moda e di turismo, e negli ultimi due anni dell’indirizzo alberghiero/turistico. Adesso, zero.

Il ministro Gelmini non ha considerato necessario per chi si appresta ad imparare un mestiere la conoscenza di un minimo di storia dell’arte.

Anche per quanto riguarda i Licei l’Arte continua a perdere pezzi e colpi. Ovviamente, gli studenti dell’artistico continuano ad avere le loro tre ore a settimana di storia dell’arte, per tutto il quinquennio; non c’è più però a loro disposizione l’indirizzo di studio sui beni culturali, con le relative ore di catalogazione e restauro. Solo altri due licei hanno adesso storia dell’arte per tutto il corso di studi, e sono il nuovo liceo musicale (0,4 per cento di studenti), e lo scientifico, che ha invece tantissimi studenti (il 22,8 degli scritti nel 2013), ma dove l’insegnamento della storia dell’arte è legato a quello del disegno tecnico – ed è infatti affidato agli architetti e non ai laureati in lettere. Gli studenti del linguistico e del liceo delle scienze umane hanno invece storia dell’arte solo dal terzo al quinto anno; e lo stesso succede al Classico: la riduzione è stata sensibile, poiché sono state abolite tutte le sperimentazioni che, soprattutto in molti licei classici, avevano potenziato la formazione artistica già nel ginnasio.

La situazione è paradossale in un Paese come il nostro, il Paese dei 3.400 musei, delle circa 2.100 aree e parchi archeologici, dei 43 siti Unesco. 

Nonostante l’evidente impegno, neanche il Ministro Carrozza è riuscita a far nulla per invertire la rotta.

Al netto di questo disastroso scenario ho pensato di sfruttare la splendida base organizzativa del nostro Partito per creare un’iniziativa pronta a riportare al centro temi come arte e cultura. L’idea ha preso il nome di “Metti in Circolo il Pittore“. I circoli del PD dal 2 marzo in avanti hanno ospitato nei propri circoli lezioni gratuite e/o autofinanziate di Storia dell’Arte, da parte di Insegnanti precari, insegnanti in pensione, artisti e ogni figura professionale in grado di divulgare l’arte latu sensu intesa. Infatti il termine “Pittore” più che un limite al tema dell’iniziativa è una sineddoche tesa a rendere più orecchiabile il nostro slogan.

L’iniziativa è immediatamente stata accolta da oltre 200 circoli in tutta Italia, dalla Sicilia a Trentino, fino ad arrivare nei Circoli di Londra, Monaco di Baviera e Berlino.

E’ stata un’occasione per riportare al centro valori e principi nativi del nostro Partito, è stato un modo per rendere popolari battaglie che spesso in un periodo di crisi economica vengono considerate impopolari. Niente di più sbagliato, basta pensare al fatto che al netto del nostro immenso patrimonio artistico l’Italia ha un ritorno economico 16 volte inferiore a quello degli Stati Uniti, 4 a quello francese, 7 volte sotto quello inglese. Quindi la lotta per l’insegnamento della storia dell’Arte non è solo una battaglia di principio ma anche una forma d’investimento per il futuro, per creare nuovi spazi e forme d’occupazione.

L’iniziativa è stata sposata anche da ANISA, Associazione Nazionale Insegnanti Storia dell’Arte, da sempre attenta alla situazione artistica, culturale e scolastica del nostro Paese.

Come diceva Nitti, ”Quando le idee diventano emozioni gli individui si spostano” . Ecco, noi ci siamo riusciti. Adesso manca solo l’ultimo tassello. Far diventare quelle emozioni realtà e proposta concreta.

Forse penserà che ho sbagliato destinatario, sicuramente la questione del monte orario riguarda più da vicino il Ministro Giannini. E’ verissimo. Ma l’iniziativa in questione è un’iniziativa del nostro Partito e il suo Ministero tutela quella che può essere davvero il trampolino di “rilancio” del nostro Paese, la cultura. Proprio per questo mi rivolgo a lei. Mi rivolgo a lei per portare questa splendida spinta che viene dalla base all’interno del Consiglio dei Ministri e del Parlamento. Una spinta che è riuscita dopo tanto tempo a creare ponti tra scuola, famiglie, artisti e politica in tantissime città italiane. I circoli sono un nostro grandissimo patrimonio e vederli ricolmi di gente nuova, di artisti, di opere d’arte ha risvegliato in tanti di noi la possibilità di una politica e di un futuro migliore.

Da quando ho fatto la prima tessera per questo Partito ho cambiato la mia visione da Cittadino. Prima mi limitavo ad individuare e commentare problemi, ora provo con i circoli e con gli amministratori locali a trovare soluzioni condivise. Per questo ancora una volta mi rivolgo a lei, per non far rimanere questo splendido impeto un arcobaleno temporaneo.

La ringrazio anticipatamente per la cortese attenzione,

Buon lavoro

 

Antonio Sicilia

 

 

Scritto da Redazione

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