Dal Trentino Alto Adige/Sudtirol arriva una letterina di Natale di richiamo alla responsabilità politica per chi avrebbe dovuto garantire l’assemblea costituente per una soggettività plurale e unitaria di sinistra radicale, già preannunciata a metà gennaio. La lettera, sottoscritta da esponenti dei Comitati de L’Altra Europa con Tsipras, trova tra le sostenitrici anche Lidia Menapace, pacifista, storica esponente del femminismo italiano.
“Riteniamo non solo necessario ma non più procrastinabile avviare ORA il processo costituente di un soggetto politico di sinistra innovativo, unitario, plurale, inclusivo, aperto alle energie e ai conflitti dei movimenti dei lavoratori e delle lavoratrici, dei movimenti sociali, dell’ambientalismo, dei movimenti delle donne, dei diritti civili, della cittadinanza attiva, del cattolicesimo sociale.”
E quindi: “Al fine di avviare il processo Costituente di questo soggetto politico,convochiamo per il 15-16-17 gennaio 2016 una assemblea nazionale aperta a tutti gli uomini e le donne interessati a costruire questo progetto politico. Da lì parte la sfida che ci assumiamo e lì definiremo la nostra carta dei valori. L’assemblea darà avvio alla Carovana dell’Alternativa, individuando le forme di partecipazione al progetto politico.“
Queste non sono “parole di colore oscuro” ma stralci del documento “NOI CI SIAMO, LANCIAMO LA SFIDA” firmato il 5 novembre scorso da Act!, Altra Europa con Tsipras, Futuro a Sinistra, Partito della Rifondazione Comunista, Possibile, Sinistra Ecologia Libertà, presenti anche Sergio Cofferati e Andrea Ranieri.
Siamo Compagne e Compagni che hanno accolto e fatto proprio l’appello lanciato a inizio 2014 per la costruzione, a partire dalla lista l‘Altra Europa con Tsipras, di una sinistra ampia, alternativa al neoliberismo e con ambizioni di governo. Successivamente abbiamo fatto nostro il documento “Noi ci siamo, lanciamo la sfida” ed è in virtù del nostro impegno che ci sentiamo indignati/e nel vedere puntualmente deluse le nostre aspettative per l’incapacità di chi conduce le trattative a livello nazionale.
Siamo coscienti delle difficoltà di far partire un processo costituente tra chi proviene da culture politiche diverse e tra chi ha fatto diverse scelte politiche e strategiche. Lo sappiamo, lo abbiamo vissuto e lo viviamo anche noi nel nostro contesto. Ma siamo altrettanto convinte e convinti che le cose che ci uniscono siano tanto più numerose di quelle che ci dividono da rendere imbarazzante, al limite dello sgomento, questa battuta d’arresto. Quando si fronteggia un nemico tanto più grande, come le politiche neo-liberiste che strangolano le economie e fanno macelleria sociale chiedendo alle persone sacrifici sempre maggiori senza offrire nulla in cambio, non ci si può permettere il lusso di lottare divisi/e.
Siamo nel deserto da anni. Abbiamo salutato in questi mesi la Compagna Bracci Torsi e i Compagni Ingrao e Cossutta come un commiato emblematico nell’assistere, oramai da un quarto di secolo, alla lenta e inesorabile deriva autoritaria nel nostro Paese e dell’Unione europea che vuole veder prevalere la logica del profitto su quella del bene comune. Nel frattempo chi si è opposto e ha tentato di resistere, pur avendo dato vita a esperienze interessanti di contaminazione con i Movimenti e a momenti di incidenza politica nelle Istituzioni, ha visto, non senza responsabilità, affievolirsi progressivamente quel capitale umano e politico che costituiva terreno fertile per la Sinistra.
Abbiamo perduto per strada compagne e compagni che hanno scelto di rinunciare, sfiduciati/e, frustrati/e dalle vostre irresponsabili prese di posizione rese pubbliche a mezzo stampa, prima di aver avuto il coraggio e l’onestà politica di porvi a confronto in un’assemblea con tutte le persone attive e impegnate da due anni.
L’Europa ha bisogno di Sinistra, il nostro paese ha bisogno di sinistra, di quel luogo ben descritto nel documento “Noi ci siamo, lanciamo la sfida”, un luogo “di tutte/i coloro che si contrappongono alle politiche neoliberiste, alla distruzione dell’ambiente e dei beni comuni, alla svalutazione del lavoro, allacrescente xenofobia, alle guerre, all’attacco alla democrazia e che possono ritrovarsi e organizzarsi in un corpo collettivo capace di superare antiche divisioni nell’apertura e nel coinvolgimento delle straordinarie risorse fuori dal circuito tradizionale della politica.”
I governi di Grecia e Portogallo e il successo delle sinistre in Spagna devono essere il nostro orizzonte.
Ogni energia spesa a litigare sul fronte interno distrae energie dalla lotta comune e non fa che avvantaggiare i nostri avversarsi. In primo luogo le destre con le loro aberrazioni, che avvelenano le menti delle persone provate dalla crisi,spaventate dalla paura di perdere quei pochi diritti che sono rimasti loro e che rischiano di essere trascinate nella guerra tra poveri, che giova, alla fine, solo ai ricchi.
Ma le divisioni interne avvantaggiano soprattutto il “partito della nazione”, creatura di Renzi e naturale evoluzione di un Partito Democratico che ormai ha gettato la maschera e rivelato la sua vera natura, facendo prevalere gli interessi di pochi sul benessere dei più, la logica del profitto su quella di un’equa distribuzione della ricchezza e delle risorse. Chi punta a dividere il fronte delle sinistre tradisce irresponsabilmente la fiducia di chi ancora crede nei valori della Sinistra.
Per questi motivi chiediamo di riprendere il percorso costituente a partire proprio dall’assemblea di gennaio, lasciando ai Compagni e alle Compagne dei territori, che saranno rappresentate e rappresentati all’assemblea da chi potrà parteciparvi, di proporre o scegliere la forma organizzativa più idonea a far realmente partire dal basso un processo, che non può essere subalterno a decisioni prese a tavolino da chi non si misura quotidianamente con le difficoltà attuali della militanza politica.
In Trentino-Alto Adige/Südtirol abbiamo tutte le intenzioni di proseguire nella costruzione di una Casa Comune della sinistra,che a noi piace chiamare “agorà della sinistra”, per sottolinearne la caratteristica di apertura a chiunque voglia parteciparvi, e vorremmo che tutte le buone pratiche che si stanno attuando nei diversi territori italiani come reale alternativa alle destre e al neoliberismo, ben interpretato da Renzi e dal suo PD, diventino il capitale sociale e politico su cui costruire la nuova soggettività.,che non potrà, proprio per quanto scritto sopra, essere subito un altro, l’ennesimo, Partito.
TRENTINO ALTO ADIGE/SÜDTIROL
23 dicembre 2015